mercoledì 28 gennaio 2015

Sofferenza infinita, il 15enne stuprato col compressore non riesce neanche a uscire di casa

Silenzioso e con lo sguardo triste. Così Vincenzo, il ragazzino seviziato a ottobre scorso a Pianura (Napoli) con il tubo dell'aria di un compressore, ha assistito ieri alla prima udienza del processo nei confronti dei suoi aguzzini. Al momento della violenza, aveva appena 14 anni. Dopo una breve camera di consiglio, i giudici hanno stabilito che il processo dovrà essere assegnato a un altro collegio del Tribunale, specializzato in materie delicate quali i reati che coinvolgono i minori e quelli di natura sessuale.
Intanto, da quel terribile giorno la vita dell’adolescente che nel frattempo ha compiuto , che da poco ha quindici anni, non è più quella allegra e spensierata di prima. Dovrà subire un altro delicato intervento chirurgico per la ricostruzione del colon, lacerato dal ripugnante atto di teppismo che i familiari degli indagati, nel tentativo di ridimensionarne la gravità, derubricarono a uno “scherzo da ragazzi finito male”.
All'uscita dell'aula, i genitori spiegato che il ragazzino sta vivendo un momento assai difficile: non vuole più andare a scuola, si vergogna, non riesce più a stare in compagnia degli amici. Un incubo che i parenti sperano possa finire quando avrà superato i problemi fisici che, comunque, sono meno gravi di quelli morali.
L'udienza è stata aggiornata al 29 gennaio prossimo. In quella sede ci sarà anche probabilmente la costituzione delle parti civili; attese quelle della famiglia della vittima e quella del Comune di Napoli.

Nessun commento:

Posta un commento